
Quella che descriverò oggi non è una vera e propria fase del processo di scrittura e pubblicazione del nostro libro, ma piuttosto un consiglio, un suggerimento.
Un simpatico modo di dire cita:
“Siamo dotati di due orecchie ed una bocca sola. Il che significa che dobbiamo ascoltare il doppio rispetto a quanto parliamo.”
Tale concetto sta alla base di training specifici per aumentare la capacità di ascolto, aiutandoci ad entrare in empatia con i nostri interlocutori. Lo stesso Dale Carnegie, nel libro “Come trattare gli altri e farseli amici” descrisse Eliot, il rettore dell’Università di Harward come una abilissimo ascoltatore
“Quando Eliot ti ascolta, il suo non è un normale silenzio. È una forma di attività. Sta seduto con la spina dorsale drittissima e le mani intrecciate in grembo, senza muovere nulla, e guarda l’interlocutore come se ascoltasse anche con gli occhi. Ti risponde mentalmente e, man mano che parli, valuta quello che stai dicendo. Alla fine la persona che ha parlato ha quasi l’impressione che sia stato lui a farlo.”
Parafrasando il precedente aforisma, potremmo dire che avendo due occhi ed una sola mano con la quale scrivere (riferendomi ovviamente alla scrittura tradizionale), dovremmo leggere il doppio di quanto scriviamo. Ritengo fortemente utile questo suggerimento, in quanto la lettura ci alimenta la creatività e la fantasia, entrambi motori, vitamine essenziali per una buona scrittura.
Esiste una regola per quali libri prediligere? Per quanto mi riguarda, no. Io scelgo prevalentemente autori italiani del mio stesso genere, oppure autori di best seller internazionali, che vengono tradotti in modo accurato e creativo.
Dai grandi autori possiamo prendere spunti sul modo con il quale descrivono una certa situazione o l’utilizzo di termini ricercati o che hanno una particolare assonanza in un contesto specifico.
Scambiamoci i nomi dei nostri autori preferiti. Raccontiamoci il motivo per il quale li leggiamo con passione.