
Il falso Navajo
Timothy Patrick Barrus, noto anche come Tim Barrus (nato nel 1950), è un autore e assistente sociale americano noto soprattutto per aver pubblicato tre “memorie” tra il 2000 e il 2004 sotto lo pseudonimo di Nasdijj, con cui si è presentato come un Navajo.
Raccontò della sua orribile vita. Nato da un padre bianco violento e da una madre Navajo alcolizzata, Nasdijj ha perso sua madre all’età di sette anni ed è stato poi violentato ripetutamente da suo padre. Da ragazzo, vagava da un campo per migranti all’altro, proteggendo il suo fratellino.
Nel 1999, scrisse su Esquire di aver avuto un figlio che soffriva di sindrome alcolica fetale (FAS), che dopo il sesto compleanno, era morto tra le sue braccia. Il pezzo andò così bene che si guadagnò un contratto per un libro. In seguito scrisse su come aveva adottato una giovane vittima dell’AIDS, solo per vederla morire tra le sue braccia, proprio come il suo primo figlio.
I libri sono stati acclamati dalla critica e Nasdijj ha ricevuto numerosi premi letterari e riconoscimenti dalle principali istituzioni. Le sue “memorie”, che trattavano dei problemi dei due bambini adottati, sono state acclamate anche da Child Rights e attivisti dell’HIV / AIDS che si battevano per una maggiore consapevolezza dei bambini americani che vivono in condizioni acute rischio.
L’autore Sherman Alexie sospettava che Nasdijj stesse prendendo in prestito storie di altri scrittori nativi americani, incluso il suo. Il professore navajo Ivan Morris notò inoltre come Nasdijj affermasse che sua madre apparteneva al Water Flowing Clan, un gruppo che nella realtà non esiste. Era anche dubbioso per il nome dell’autore. Secondo lo scrittore, “Nasdijj” significa “diventare di nuovo”, ma a parere del professore, non esiste una parola del genere nella lingua Navajo. Infine, nel 2006, LA Weekly ha denunciato Nasdijj per frode. Il suo vero nome era Timothy Patrick Barrus. Non aveva un fratellino o un figlio con la FAS, non aveva mai adottato un bambino con l’AIDS e non era nemmeno un Navajo. Tuttavia, aveva molta esperienza di scrittura. In una vita passata, Barrus ha scritto “Porno in pelle gay” e ha persino coniato il termine “pelle illuminata”. E, per finire, “Nasdijj” non è stata la sua prima bufala. Una volta, ha scritto un romanzo sul periodo in cui ha combattuto in Vietnam e, come probabilmente avremo intuito, Barrus non è mai stato nell’esercito. Barrus alla fine ha confessato l’imbroglio, sostenendo che nessuno ha prestato attenzione al suo lavoro fino a quando non ha inventato Nasdijj. Tragedia e ironia in parti uguali, dato che nessuno ora se lo fila veramente.