Il fascino degli pseudonimi

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Tutti conosciamo Agatha Christie per la sua capacità iconica di intrecciare storie misteriose con una svolta inaspettata e un cast di personaggi familiari, come, ad esempio, Hercule Poirot e Miss Marple. Ma durante il suo successo come rinomata autrice di gialli, Agatha Christie decise di scrivere e pubblicare storie rosa in agrodolce sotto lo pseudonimo di Mary Westmacott, Lo scellse con estrema cura. Mary era il secondo nome di Agatha e Westmacott era un nome di famiglia. Sorprendentemente, i fan hanno impiegato quasi vent’anni a scoprire la connessione tra le due autrici.

Tutti gli appassionati di lettura conoscono George Orwell soprattutto per i suoi romanzi di critica politica “1984” e “La fattoria degli animali”. Ma non tutti sanno che George Orwell era lo pseudonimo di Eric Arthur Blair, appassionato attivista politico, saggista, giornalista e autore americano. Poiché il suo primo libro, “Senza un soldo a Parigi e a Londra”, pubblicato nel 1933, era uno spaccato di storia personale, Blair decise di usare il famoso pseudonimo in modo che la sua famiglia rimanesse ignara di un periodo critico della sua vita trascorso in povertà. Lo pseudonimo scelto da Blair era una combinazione di San Giorgio d’Inghilterra e il fiume Orwell, uno dei suoi luoghi preferiti. Il resto della sua carriera di scrittore è storia della letteratura, al punto da aver generato il neologismo “orwelliano” per intendere il pensiero sull’utopia negativa, sul totalitarismo e sulle sue diverse, possibili manifestazioni.

Benjamin Franklin è un nome che spesso ci fa immaginare un uomo in piedi in mezzo a un campo, con l’aquilone in volo, la chiave attaccata al filo, per quanto falsa possa essere questa storia. Sebbene molti riconoscimenti siano attribuiti a questo padre fondatore, un aspetto della sua vita rimane ancora in gran parte sconosciuto. Il fratello di Benjamin Franklin, James, possedeva un giornale chiamato “The New-England Courant”. Il giornale si è concentrato principalmente sulla critica e l’argomentazione contro le opinioni politiche e religiose di Boston. Benjamin Franklin, allora sedicenne, voleva fare il suo debutto come giornalista per il giornale di suo fratello. Ma invece di seguire la strada tradizionale, Franklin ha scelto di infilare una busta con le sue osservazioni sotto la porta dell’ufficio del giornale usando lo pseudonimo di Mrs. Silence Dogood. Ha scritto quattordici articoli con questo pseudonimo e tutti sono stati ben accolti. I primi due pezzi raccontano un estratto della sua vita. La prima in particolare, inizia come segue:

“Al momento della mia nascita, i miei genitori erano a bordo della nave nel loro viaggio da Londra al nord dell’Inghilterra. Il mio ingresso in questo mondo tormentato fu accompagnato dalla morte di mio padre, una disgrazia che, sebbene non fossi allora capace di intendere, non potrò mai dimenticare. Mentre lui, pover’uomo, stava sul ponte della nave, gioendo per la mia nascita, un’onda spietata lo travolse e in un attimo lo gettò in mare e se lo portò via. Così fu il primo giorno che aprii gli occhi, e l’ultimo che fui visto da mio padre; e così la mia sconsolata mamma fu divenne madre e vedova in un colpo solo.”

C.S. Lewis è considerato uno dei padri della narrativa fantasy e uno degli autori più noti e influenti del nostro tempo, producendo libri importanti come “Le lettere di Berlicche”, “Il cristianesimo così com’è”, “Lontano dal pianeta silenzioso” e, naturalmente, la serie “Le cronache di Narnia”. Ma molto prima di diventare un famoso autore fantasy, C.S. Lewis ha prodotto due libri con lo pseudonimo di Clive Hamilton. Lo pseudonimo era una combinazione del nome di Lewis, Clive, e del nome da nubile di sua madre, Hamilton. “Spirits in Bondage” è stata la prima opera di poesie pubblicata di Lewis sotto tale pseudonimo, pubblicata quando aveva solo vent’anni ed era appena tornato dal servizio militare. Ha continuato la carriera di poeta pubblicando il lavoro successivo, “A Cycle of Lyrics” (“Dymer” fonte Wikipedia). Tuttavia, entrambi i libri hanno attirato poca attenzione, quindi l’autore ha deciso di dedicarsi alla narrativa. E tutto il mondo è felice che lo abbia fatto!

J.K. Rowling è un nome ormai famoso, principalmente per la serie di Harry Potter. Talento innato, a sei anni scrisse la storia di Rabbit, un coniglio malato di morbillo, mentre a dodici scrisse un romanzo che trattava di sette diamanti maledetti. Ma sapete che la celeberrima autrice ha scritto anche sotto lo pseudonimo maschile di Robert Galbraith? Nello specifico si tratta di cinque libri polizieschi appartenenti ad una serie intitolata Cormoran Strike, dal nome del personaggio principale, investigatore privato e veterano della guerra in Afghanistan. L’autrice ha ammesso che le piace scrivere sotto un personaggio maschile, affermando di essere stata ispirata da autori come Agatha Christie, Ruth Rendell e P.D. James. La Rowling desiderava “cominciare da zero” con la serie Cormoran Strike, non volendo che il successo dei suoi altri romanzi influenzasse il feedback che avrebbe ricevuto. Questo obiettivo non fu tuttavia raggiunto, in quanto la reale paternità del primo romanzo della saga, intitolato “Il richiamo del cuculo” venne ben presto scoperta. Amazon ha dichiarato che le vendite del libro sono aumentate di circa il 500.000% nella sola mattinata dopo la notizia della reale identità dell’autrice.

Il nome dello pseudonimo era stato creato in parte a causa di Robert F. Kennedy, l’eroe della Rowling, e di un sogno d’infanzia di essere ribattezzato “Ella Galbraith”.

Nora Roberts è un’autrice di fama mondiale di oltre 225 romanzi rosa a sfondo thriller, al punto da essere stata la prima autrice inserita nella Romance Writers of America Hall of Fame. Oltre ad essere una grandissima scrittrice, era anche una cintura nera nell’utilizzo di pseudonimi, addirittura tre, per la pubblicazione dei suoi romanzi.

Forse quello più conosciuto era J.D. Robb, mediante il quale ha iniziato a pubblicare romanzi thriller, con la promessa di attirare una fascia completamente nuova di lettori. Da quando ha debuttato il nono libro della serie In Death, ogni singolo romanzo di J.D. Robb ha raggiunto la lista dei bestseller del New York Times. Roberts non ha rivelato la sua vera identità fino all’uscita del dodicesimo libro. Ciò ha generato una vera e propria rivoluzione frenetica tra i fan romantici di Robert che cercavano gli altri suoi libri. Roberts, nonostante i suoi 72 anni non mostra segni di voler smettere di pubblicare sotto J.D. Robb, e nonostante gli oltre quaranta libri, continua a essere molto ricercata dai suoi appassionati lettori.

Conosciamo tutti e amiamo l’iconica storia di “Piccole Donne”, scritta da Louisa May Alcott, uno dei romanzi femministi più famosi della storia. Il libro ha dato origine anche ad un paio di film magistralmente interpretati da Katherine Hepburn e Elizabeth Taylor. Ma anche la Alcott utilizzava pseudonimi. Con quello di Flora Fairfield iniziò a scrivere poesie e racconti per riviste nel 1852, mentre con quello di A. M. Barnard ha pubblicato quattro romanzi. Il suo anonimato come autrice principalmente per bambini terminò rapidamente dopo la pubblicazione di Piccole donne nel 1868, sebbene continuasse a scrivere storie rivolte alla fascia adulta sotto i suoi altri pseudonimi.

Louisa May Alcott lasciò una bella eredità dopo la sua morte a 56 anni. Le sue storie hanno ispirato un amore per la lettura che molti autori cercheranno per sempre di replicare.

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