Dimmi cosa leggi e ti dirò come scrivi

Qualunque sia il genere letterario e l’argomento su cui intendiamo scrivere, c’è una cosa che dovremmo fare prima di iniziare: leggere molto, soprattutto i grandi classici della nostro genere letterario.

Immaginiamo, ad esempio, di voler scrivere un romanzo storico. Prima di iniziare a scrivere, dovremmo aver letto almeno Ken Follett, Valerio Massimo Manfredi, Santiago Posteguillo e Arturo Pérez-Reverte.

Questo vale anche nel caso in cui desiderassimo scrivere e pubblicare un saggio. Ad esempio, se vuoi scrivere un libro sullo sviluppo personale, dovrai aver letto Robin Sharma, Oliver Blanchard, Tim Ferriss, Robert Kiyosaki e Rhonda Byrne.

Ci chiederemo: “Perché dobbiamo farlo?” Per due ragioni fondamentali: per il tuo editore e per i tuoi lettori.

Quando un editore valuta il nostro lavoro, ad esempio un romanzo giallo, la cosa più normale è scegliere un editore che pubblichi collane di questo genere o almeno che abbia pubblicato romanzi di genere. In questo caso ne conoscerà i codici.

Per codici intendo il modo di presentare la storia lasciando una serie di indizi affinché il lettore cerchi di indovinare chi è l’assassino o cosa sia realmente accaduto.

Pertanto, è importante conoscere questi codici, usarli e rispettarli perché altrimenti l’editore penserà che non siamo autori cu cui puntare.

In altre parole, l’editore deve essere certo che si abbia una perfetta padronanza del nostro genere letterario.

Lo stesso vale per il lettore che sarà sicuramente un appassionato del genere e rileverà distonia tra ciò che abbiamo scritto e ciò che ha letto nei romanzi dei grandi scrittori classici di genere.

Pensiamo che il nostro manoscritto sia come un esame. Quando il libro raggiunge le mani del lettore, ci esaminerà e valuterà il nostro grado di preparazione. Se vedrà che il nostro libro non rientra nei parametri della disciplina, non lo consiglierà. Se questo accade sarà molto difficile che scatti il fenomeno del passaparola e, quindi, che il nostro libro diventi un bestseller. Ci conviene quindi prepararci coscienziosamente.

L’immortale scrittore argentino Jorge Luis Borges diceva che “il paradiso deve essere come una biblioteca”. Durante un’intervista aveva affermato di sentirsi più orgoglioso di ciò che aveva letto che di ciò che aveva scritto.

La maggior parte degli scrittori che ammiriamo avrà sicuramente innumerevoli consigli letterari da proporci (cerca nei loro social network e li troverai sicuramente), a testimonianza che un buon scrittore è sempre un lettore incallito.

Insomma, e come dice il titolo di questa articolo: dimmi cosa leggi e ti dirò come scrivi.

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